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Il legno....conosciamolo meglio... (1) - Versione stampabile

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Il legno....conosciamolo meglio... (1) - altamarea - 25-03-2009 16:12

...nella struttura per capirne il comportamento.
Nell'albero tagliato troviamo al suo interno: acqua libera più acqua di saturazione; la prima si elimina con anni di stagionatura oppure con il trattamento delle tavole precedentemente segate in una stufa ventilata a temperatura definita.
La seconda non si elimina. Presente nelle cellule lignee serve a legare chimicamente tra loro i sali, minerali, amidi, zuccheri ecc. ciò che l'albero ha assorbito dal terreno per crescere. Questa quantità risulta grande ma limitata (punto di saturazione)e varia dal 22% al 40% secondo la specie legnosa.
Al di sotto di questa percentuale INEVITABILMENTE cambiano le proprietà meccaniche: riduzione delle dimensioni, del peso,compaiono fessure,deformazioni (arcuate, falcate, imbarcate, svergolate ecc.), varia la resistenza meccanica, l'elasticità,aumenta il deterioramento.
Il motivo è che l'acqua di saturazione dalle cellule evaporanell'aria circostrante e contestualmente le stesse cellule catturano altro vapore presente attorno al legno. E' la differenza di velocità tra questi due fenomeni, non istantanei ma lenti, che determina il movimento del legno sino a raggiungere SEMPRE un equilibrio con l'umidità relativa dell'aria circostante (equilibrio igroscopico).
Pensiamo a un ambiente con temperatura costante (cantina), il legno presente una volta equilibratosi in tutte le sue cellule con l'aria circostante si stabilizza, vengono fuori se ci sono le anomalie già descritte e non dà più luogo ad altri movimenti. Dopo anni lo stesso pezzo trasportato all'aperto ricomincerà muoversi e purtroppo immerso completamente in acqua supererà il punto di saturazione.
A volte sentiamo dire che il legno è migliore se ha una bassa percentuale di umidità, meglio senza (anidro), frottole! Se così fosse avremo un bel mucchietto di polvere al posto di una tavola.
Altri componenti sono gli estrattivi: tannini,fenoli,ecc. che danno il colore al legno,una durabilità naturale più o meno elevata, stabilità dimensionale, facilità di essiccazione, pitturazione e incollaggio, tendono a corrodere le ferramenta in condizioni di elevata umidità....continua...


Il legno....conosciamolo meglio... (1) - matteo1783 - 26-03-2009 05:20

Ho trovato interessante questo tuo scritto, a quando la continuazione?


Il legno....conosciamolo meglio... (1) - mauro-37 - 26-03-2009 05:48

Complimenti... urge seconda puntata!


Il legno....conosciamolo meglio... (1) - Sasuke - 26-03-2009 17:56

[quote]Messaggio inserito da altamarea
...nella struttura per capirne il comportamento.
Nell'albero tagliato troviamo al suo interno: acqua libera più acqua di saturazione; la prima si elimina con anni di stagionatura oppure con il trattamento delle tavole precedentemente segate in una stufa ventilata a temperatura definita.
La seconda non si elimina. Presente nelle cellule lignee serve a legare chimicamente tra loro i sali, minerali, amidi, zuccheri ecc. CUT

Quoto, mi interessa molto l'argomento.

Se conosci un testo semplice per avvicinarmi al mondo del legno, me lo consigli?


Il legno....conosciamolo meglio... (1) - altamarea - 26-03-2009 20:29

grazie per i complimenti a tutti,

fabiseb: spiego meglio,l'acqua di saturazione è presente sulla [parete delle cellule lignee che con legami polari (idrogeno) forma insieme agli amidi, zuccheri ecc. le lignine, le olocellulose e gli estrattivi che compongono i tre principali composti del legno.
Nello spazio vuoto delle cellule, penetra l'acqua in eccesso che occupa lo spazio di quella libera (imbibita) che avevamo eliminato con l'essicazione.
Il legno non marcirà, si gonfierà (acqua libera), marcisce se è attaccato da funghi o insetti, in mare è mangiato dalle teredini,se non protetto.

sasuke: Enciclopedia del legno,IG De Agostini 1990 più varie pubblicazioni presso le Università (agraria, ambiente ecc.)


Il legno....conosciamolo meglio... (1) - moscato - 27-03-2009 02:28

Salve, costruisco clavicembali e con l'umidità relativa del legno ci ho sempre litigato, è un argomento che sta molto a cuore ai costruttori di strumenti musicali. A parte la diversa destinazione d'uso di una qualche essenza lignea (clavicembalo o gozzo...), sono d'accordo che il legno debba conservare una sua umidità interna, che ovviamente dipende da quella esterna del contesto in cui si trova, ma non è vero che a secco totale il legno si disintegra: si assesta in quella condizione, assume determinate caratteristiche meccaniche (non necessariamente migliori che in presenza di umidità) e rimane stabile nel tempo, pure millenni, vedi alcuni manufatti egizi, navi (e altro) per l'appunto, trovati intatti in un ambiente totalmente secco. Ho visto travature in pino in una miniera di sale in Polonia, Welicka vicino Cracovia, avevano un paio di secoli di permanenza in un ambiente formato da sale dovunque, perciò un contesto a umidità relativa 0, ti assicuro che il legno pareva tagliato il giorno prima, anzi, come consistenza delle fibre anche superiore al nuovo. Per contro ci sono travi, tavole e tronchi perennemente immersi in acqua (ad es. Venezia) che conservano delle caratteristiche meccaniche più che ottime, basta che non siano attaccate da batteri, funghi etc., e che siano in ambiente il più anaerobico possibile.
Ho un igromtero a contatto, e quando assemblo le tavole armoniche in abete rosso o cedro canadese, controllo che l'umidità interna sia il più possibile vicina allo 0, nel caso di queste essenze va da 0 al 2%, questo per garantire stabilità nel tempo, rigidità, robustezza e caratteristiche acustiche. Appena aumenta il contenuto di acqua il legno si ammorbidisce e perde qualità, questo per generalizzare, ogni essenza ha le sue proprietà peculiari.
Insomma: ho 40 anni ed è da quando sono nato (in una falegnameria) che mi occupo di legno, materiale che amo svisceratamente, da 10 costruisco clavicembali, mestiere che porta a dover conoscere il legno particolarmente bene..., morale: più lo studio..., e meno lo capisco!!!
Il legno è un materiale affascinante, con caratteristiche meccaniche che l' Homo Tecnologicus è ben lungi dal raggiungere.
Comunque: stabilità a parte (caratteristica fondamentale), meno umidità interna ha un pezzo di legno, migliori proprietà ha.
BV


Il legno....conosciamolo meglio... (1) - altamarea - 27-03-2009 15:32

fabiseb: yesss! più persone sanno più sappiamo (spirito di questo forum)

moscato: complimenti per la tua attività, bella e molto creativa;
spiego meglio, fin che c'e aria c'e umidità, anche nelle tombe egizie,il legno si uniformerà sempre all'ambiente circostante, solo nel sottovuoto assoluto il legno perderà l'acqua di saturazione che lega i suoi componenti e diventerà polvere, era una estremizzazione del concetto per renderne l'idea.
Dicono che la superiorità dei violini di Stradivari sia data dall'abete rosso (Picea abies)che trasportato in acqua fluviale a Cremona, lungo il percorso nella prolungata immersione assorba il limo presente nelle acque conferendone le eccezionali qualità di risonanza.
Un tuo parere??


Il legno....conosciamolo meglio... (1) - moscato - 27-03-2009 17:13

Ciao Altamarea, complimenti al tuo post, molto approfondito. Non ho tenuto conto della tua 'estremizzazione' del concetto di umidità zero, doverosa per spiegare il detto concetto, perchè di mio sono sempre un pò troppo pragmatico, sono un fan dell'empirismo. Per i violini di Stradivari (forse un pò OT...?): lui era un Artigiano geniale che conosceva molto bene il legno, ma non era un marziano, era 'solo' uno che lavorava con una sensibilità e perizia fuori dal comune, e che aveva a disposizione legni migliori di quel che si trova oggi, probabilmente il discorso si può applicare anche alla costruzione navale. Mi spiego meglio: una volta gli alberi crescevano lentamente, per secoli o più, la carta la facevano con gli stracci e comunque poco con la pasta di legno, questo comportava maggior disponibilità di belle piante e meno dover salvaguardare le foreste (oggi superdoveroso!!!), un artigiano poteva scegliere un albero cresciuto bene, dritto e lentamente, a tutto vantaggio delle sue caratteristiche meccaniche, sia che ci facesse un violino o un gozzo; in più, molto spesso, come dici tu, veniva trasportato per via d'acqua (fluitazione) tenendo il tronco immerso per mesi, questo permetteva il dilavaggio di molti sali minerali disciolti all'interno delle cellule legnose, e ciò comportava: legno più leggero a parità di robustezza, minor igroscopicità a vantaggio della stabilità di forma, maggior velocità nella stagionatura una volta tirato a secco ed altre caratteristiche. I violini di Stradivari, come quelli di Guarneri o degli Amati etc., erano già notevoli ai loro tempi, il che ha permesso loro di essere suonati sempre e non accantonati o buttati, ed il fatto di essere suonati per secoli ha fatto sì che il legno 'imparasse a vibrare', che si assestasse ad una elasticità particolare, il risultato è che oggi uno Stradivari suona meglio di quanto suonasse 250 anni fà.
BV


Il legno....conosciamolo meglio... (1) - straorza - 27-03-2009 17:50

grazie mille per le preziose informazioni che ci stare regalando .